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TEST SUPPRIMÉ, VOUS POUVEZ ÊTRE INTÉRESSÉ PAR : linguistica chiuse

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Titre du test:
linguistica chiuse

Description:
domande linguistica chiuse

Auteur:
Patty2023
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Date de création: 05/12/2023

Catégorie: Littérature

Questions numériques : 43
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Ordre du jour :
L'apocope è la caduta delle vocali e e o(raramente i, in antico anche occasionalmente a) finali di parola davanti a parola che inizia per consonante, ma solo quando la consonante precedente alla vocale caduca è una sonante a caduta delle vocali e e o(raramente i, in antico anche occasionalmente a) finali di parola davanti a parola che inizia per vocale, ma solo quando la consonante precedente alla vocale caduca è una sonante la caduta delle vocali finali di parola, ma solo quando la consonante precedente alla vocale caduca è una sonante la caduta di una vocale in fine di parola.
la labiovelare iniziale latina si evolve riducendosi all'elemento occlusivo si conserva davanti ad A, altrimenti si riduce perdendo l'elemento occlusivo (>/k/) si conserva sempre si conserva davanti ad A, altrimenti si riduce perdendo l'elemento labiale (>/w/).
Quale di queste affermazioni è falsa? In siciliano le vocali latine Ē (e lunga) e Ō (o lunga) evolvono rispettivamente in /ɛ/ e /ɔ/ In siciliano le vocali latine Ĕ (e breve) e Ŏ (o breve) non dittongano Il sistema fonologico del siciliano ha cinque vocali toniche Il sistema fonologico del siciliano ha tre vocali atone .
Perché aura < AURAM è un latinismo? perché nel passaggio dal latino al volgare -RA- avrebbe dovuto evolversi in /ja/ perché nel passaggio dal latino al volgare il dittongo AU si è evoluto in /o/ perché nel passaggio dal latino al volgare i nomi femminili diventano maschili perché nel passaggio dal latino al volgare il dittongo AU si è evoluto in /ɔ.
In quali contesti nasce la forma debole dell'articolo determinativo (maschile)? dopo parola uscente in consonante dopo parola uscente in vocale davanti a parola uscente in consonante davanti a parola uscente in vocale.
I fonemi italiani /ʧ/ (per es. cero) e /ʤ/ (per es. gelo) – Le affricate palatali sorda e sonora (i suoni iniziali di “cero” e “gelo”) derivano dalla palatalizzazione di /k/ e /g/ latine davanti a vocali posteriori o velari derivano dalla palatalizzazione di /k/ e /g/ latine davanti a vocali di grado medio chiuse derivano dalla palatalizzazione di /k/ e /g/ latine davanti a vocali anteriori o palatali esistevano già in latino.
Dal latino all'italiano, nei nessi di consonante +L la L diventa una sonante la L si conserva la L diventa la vocale /i/ la L diventa la semivocale /J/.
A quale fenomeno propriamente fiorentino è riconducibile la forma "sia"(cong. pres. del verbo essere)? Alla chiusura in protonia Alla apertura delle vocali toniche in iato Al dittongamento toscano Alla chiusura delle vocali toniche in iato.
Nel passaggio dal latino VIRIDEM all'italiano verde quale fenomeno fonetico generale riscontriamo? L'epitesi La sincope L'apocope L'epentesi.
Che cosa s'intende con 'riduzione dei dittonghi discendenti'? La riduzione al solo elemento semivocalico La riduzione al solo elemento vocalico La caduta di un dittongo in fine di parola La caduta della vocale finale.
Quali sono le condizioni che incoraggiano la riduzione dei dittonghi discendenti? I dittonghi discendenti si riducono di preferenza nei polisillabi e in condizioni di tonicità sintattica I dittonghi discendenti si riducono di preferenza nei monosillabi e in condizioni di tonicità sintattica I dittonghi discendenti si riducono di preferenza nei polisillabi e in condizioni di proclicità sintattica I dittonghi discendenti si riducono di preferenza nei monosillabi e in condizioni di proclicità sintattica.
Le forme di imperfetto di I pers. singolare uscenti in -a sono etimologiche ma coesistono a Firenze nel Duecento e nel Trecento con le forme analogiche in -o sono di origine analogica e le uniche esistenti a Firenze fra Duecento e Trecento avanzato sono analogiche ma coesistono a Firenze nel Duecento e nel Trecento con le forme etimologiche in -o sono etimologiche e le uniche esistenti a Firenze tra Duecento e Trecento avanzato .
Nei più antichi testi toscani le preposizioni articolate si presentano con l intensa o l scempia in maniera casuale si presentano con l scempia se davanti a parola che inizia per vocale tonica, con l intensa davanti a parola che inizia per consonante o vocale atona si presentano con l intensa se davanti a parola che inizia per vocale tonica, con l scempia davanti a parola che inizia per consonante o vocale atona si presentano con l intensa se davanti a parola che inizia per vocale, con l scempia davanti a parola che inizia per consonante.
In che cosa consiste la legge Grober? Nella obbligatorietà ,nel Duecento, di usare l'articolo forte lo davanti a parola uscente in vocale, di usare l'articolo debole( il o l') davanti a parola uscente in consonante Nella obbligatorietà, nel Duecento, di usare l'articolo forte lo dopo parola uscente in vocale, di usare l'articolo debole (il o l') dopo parola uscente in consonante Nella obbligatorietà, nel Duecento, di usare l'articolo forte lo davanti a parola uscente per consonante, di usare l'articolo debole (il o l') davanti a parola uscente in vocale Nella obbligatorietà, nel Duecento, di usare l'articolo forte lo dopo parola uscente per consonante, di usare l'articolo debole (il o l') dopo parola uscente in vocale.
In quali condizioni si verifica il raddoppiamento fonosintattico? Dopo monosillabi uscenti in latino in consonante e dopo polisillabi che hanno subito apocope sillabica Dopo monosillabi uscenti in latino in vocale e dopo polisillabi che hanno subito apocope sillabica Dopo monosillabi uscenti in latino in consonante e dopo polisillabi che hanno subito apocope vocalica Dopo monosillabi uscenti in latino in vocale e dopo polisillabi che hanno subito apocope vocalica .
8. Come si spiegano le forme di imperfetto del tipo avea, dovea, venia? Con il fenomeno del dileguo di -v- intervocalica derivante da -B- latina Con il fenomeno della dissimilazione a partire da verbi che presentavano la sequenza v-v (aveva > avea, doveva > dovea etc.) Per la caduta normale della -B- etimologica latina Per il normale dileguo di -v- intervocalica.
La forma "fue" (III pers. sing. del pass. remoto del verbo "essere") presenta il fenomeno dell'epentesi il fenomeno dell'epitesi vede il cambio di U breve latina in U lunga(per influsso della prima persona) e dunque -u- vede il cambio di U lunga latina in U breve e dunque -u-.
La risalita del clitico avviene quando l'infinito a cui il clitico si riferisce è retto da un verbo modale o da un verbo di movimento quando l'infinito a cui il clitico si riferisce è retto da un verbo circostanziale o da un verbo di movimento quando l'infinito a cui il clitico si riferisce è retto da un verbo modale o da un verbo di movimento (ma in questo caso deve essere interposta una preposizione) quando l'infinito a cui il clitico si riferisce è retto da un verbo da un verbo di movimento (ma in questo caso deve essere interposta una preposizione).
In che cosa consiste la risalita del clitico Nel fenomeno per il quale un elemento atono riferito ad un verbo al modo infinito retto da un verbo modale si dispone prima del verbo al modo infinito anziché dopo Nel fenomeno per il quale un elemento atono riferito ad un verbo modale risale all'indietro fino a disporsi in prossimità di un modo infinito che lo precede Nel fenomeno per il quale un elemento atono riferito ad un verbo è fatto dipendere dal verbo reggente anziché dal verbo a cui si riferisce Nel fenomeno per il quale un elemento atono riferito ad un verbo al modo infinito retto da un verbo modale è fatto dipendere dal verbo modale anziché dal verbo a cui si riferisce.
Quale fenomeno riscontriamo nella parola "maladire"? Dissimilazione regressiva Assimilazione progressiva Dissimilazione progressiva Assimilazione regressiva.
Indicate la risposta giusta In antico, diversamente da oggi, l'accordo con il complemento oggetto del participio passato di un verbo coniugato con "avere" non era obbligatorio se il complemento oggetto seguiva il verbo In antico (come oggi) l'accordo con il complemento oggetto del participio passato di un verbo coniugato con "essere" è obbligatorio In antico, diversamente da oggi, l'accordo con il complemento oggetto del participio passato di un verbo coniugato con "avere" non era obbligatorio se il complemento oggetto precedeva il verbo In antico (come oggi) l'accordo con il complemento oggetto del participio passato di un verbo coniugato con "avere" è obbligatorio.
In che cosa consiste la cosiddetta estirpazione di iato Nell'introduzione per epentesi di un suono di passaggio (per lo più in italiano /g/ e /v/) fra gli elementi vocalico e semivocalico costituenti uno iato Nell'introduzione per epitesi di un suono di passaggio (per lo più in italiano /g/ e /v/) fra gli elementi vocalico e semivocalico costituenti uno iato Nell'introduzione per epitesi di un suono di passaggio (per lo più in italiano /g/ e /v/) fra gli elementi vocalici costituenti uno iato Nell'introduzione per epentesi di un suono di passaggio (per lo più in italiano /g/ e /v/) fra gli elementi vocalici costituenti uno iato.
Come si può spiegare la constatazione che in Passavanti l'esito semicolto -enzia (rispetto a -enza) è più frequente di -anzia (rispetto a -anza) L'esito semicolto -anzia era sentito come diastraticamente basso L'esito interamente volgare -enzia coincideva con l'esito galloromanzo L'esito semicolto -enzia era sentito come diastraticamente alto L'esito interamente volgare -anza aveva il conforto dell'esito -anza (da -ance) di diffusione galloromanza.
Indicate quale dei seguenti tratti non fa parte del fiorentino trecentesco riduzione del dittongo dopo consonante+ r generale rispetto della legge Tobler-Mussafia soprattutto ad inizio assoluto di periodo rispetto della regola del dittongo mobile articolo il.
La forma "prolago" che troviamo in Passavanti è un caso di assimilazione progressiva un caso di dissimilazione regressiva un caso di dissimilazione progressiva un caso di assimilazione regressiva.
Indicate la risposta corretta. Il passaggio di -en- protonico e postonico a -an- è un fenomeno non sistematico che compare a Firenze e meno regolarmente in altre città toscane Il passaggio di -en- protonico e postonico a -an- è un fenomeno fonetico esclusivo del fiorentino Il passaggio di -en- a -an- è toscano Il passaggio di -en- postonico a -an- è un fenomeno che compare sistematicamente a Firenze e meno regolarmente in altre città toscane.
Quale fenomeno accomuna le parole "femmina" e "voraggine"? Il raddoppiamento della consonante successiva alla vocale tonica in parole parossitone La mancata chiusura in protonia Il raddoppiamento della consonante successiva alla vocale tonica in parole proparossitone il latinismo.
Come si spiega la forma "scriverrò"? Persincope e successiva assimilazione Con l'attrazione analogica esercitata dal verbi nei quali (per sincope e successiva dissimilazione) si era generata regolarmente -rr Per sincope e successiva dissimilazione Con l'attrazione analogica esercitata dal verbi nei quali (per sincope e successiva assimilazione) si era generata regolarmente -rr.
A quale fenomeno si riconduce la forma "sieno" ('siano')? Alla chiusura in postonia All'assimilazione All'indebolimento di -a- dopo vocale tonica, purché seguita da altra sillaba Alla chiusura delle vocali toniche in iato.
Quali fenomeni fonetici riconosciamo nella derivazione di "rigoglio" dal prov. "orgolh" Prima dissimilazione regressiva (o-o > i-o) complice la reinterpretazione della prima sillaba come prefisso (ri-), poi metatesi (or > ro) Prima dissimilazione progressiva (o-o > i-o) complice la reinterpretazione della prima sillaba come prefisso (ri-), poi metatesi (or > ro) Prima metatesi (or > ro) poi dissimilazione regressiva (o-o > i-o) complice la reinterpretazione della prima sillaba come prefisso (ri-) Prima metatesi (or > ro) e dissimilazione progressiva (o-o > i-o) complice la reinterpretazione della prima sillaba come prefisso (ri-).
Dal punto di vista della morfologia verbale il Trecento si caratterizza per l'estensione analogica della desinenza -amo della I persona pl. del presente indicativo dei verbi della I coniugazione a quelli delle altre per l'estensione analogica della desinenza -iamo alla I persona pl. del presente indicativo di tutte le coniugazioni per l'estensione analogica della desinenza -emo alla I persona pl. del presente indicativo di tutte le coniugazioni per la distinzione delle desinenze -amo, -emo, -imo della I persona pl. del presente indicativo a seconda della coniugazione.
Negli avverbi composti con -mente in antico si verifica la regola secondo la quale se l'aggettivo della II classe è parossitono, l'apocope in fine dell'aggettivo non viene mai attuata se l'aggettivo della I classe è proparossitono, l'apocope in fine dell'aggettivo non viene mai attuata se l'aggettivo della II classe è proparossitono, l'apocope in fine dell'aggettivo non viene mai attuata se l'aggettivo della II classe è proparossitono, l'apocope in fine dell'aggettivo viene sempre attuata.
Quale dei seguenti tratti 'argentei' non è stato accolto dall'italiano? La riduzione dei dittonghi /wɔ/ e /jɛ/ dopo consonante + r La sostituzione delle forme declinate (glielo, gliela, glieli, gliele) all'indeclinabile gliele La desinenza -o alla I persona dell'imperfetto indicativo La desinenza -ono alla III persona del presente e dell'imperfetto indicativo estesa alla I coniugazione.
Quale dei seguenti tratti non è caratteristico del fiorentino del Quattrocento? l'apocope di -e e -o dopo l, n, r l'articolo definito maschile singolare el la velarizzazione di l preconsonantica la desinenza di III pl. -on(o) invece di -ano.
La diffusione a Firenze nel Quattrocento dell'articolo maschile "el" fu lenta ma inesorabile, tanto che alla fine degli anni Settanta "el" aveva soppiantato la forma antica fu lenta ma negli anni Settanta "el", sentito come diastraticamente più connotato, era maggioritario nei testi letterari di carattere comico fu lenta e non riuscì mai a soppiantare la forma antica; ancora negli anni Settanta "il" è maggioritario rispetto a "el" fu immediata e travolgente, tanto che in poco tempo soppiantò la forma antica "il" .
Quale dei seguenti fenomeni appartiene ai tratti innovativi del fiorentino quattrocentesco? Riduzione del dittongo palatale dopo elemento palatale Velarizzazione della -l- preconsonantica Riduzione del dittongo dopo elemento palatale Creazione della forma "gli" dell'articolo maschile plurale.
Quale dei seguenti fenomeni fonetici non appartiene ai tratti innovativi del fiorentino quattrocentesco? L'indeclinabile "gliele" sostituisce le forme declinate "glielo, gliela" etc Le forme declinate "glielo, gliela" etc. sostituiscono la forma indeclinabile "gliele" L'uscita -que degli indeclinabili perde l'elemento labiovelare Palatalizzazione dei plurali uscenti in -lli.
Quale dei seguenti tratti morfologici non appartiene ai tratti innovativi del fiorentino quattrocentesco? Sostituzione della forma analogica in -o alla forma etimologica in -a nella I persona dell'imperfetto L'uscita in -e dei nomi plurali femminili della III classe latina La desinenza -orono (o -orno) per la III persona pl. del passato remoto nella I coniugazione verbale Sostituzione della forma etimologica in -o alla forma analogica in -a nella I persona dell'imperfetto.
Quale dei seguenti tratti morfologici non è attribuibile al fiorentino quattrocentesco? Alla forma "sè" di II persona del presente del verbo "essere" si sostituisce la forma "sei" All'articolo "il" si affianca l'articolo "el" Alla forma "avrò" del futuro si sostituisce la forma "arò" Alla forma "aveva" si sostituisce la forma "avea.
Quale dei seguenti fenomeni fonetici non appartiene ai tratti innovativi del fiorentino quattrocentesco? Evoluzione di /w/ iniziale in /vw/ Riduzione del dittongo dopo occlusiva + r Conservazione del dittongo -AU Evoluzione di /skj/ in /stj/.
Quale dei seguenti tratti non compare nella Lettera proemiale alla Raccolta Aragonese ed è invece testimoniato nei Detti piacevoli? 'alternanza nella desinenza -e/-i di III persona del congiuntivo imperfetto le forme del verbo avere con riduzione del nesso -vr uscita in -o della I persona dell'imperfetto l'adozione di lui e lei in funzione di soggetto.
Indicate quali dei seguenti fenomeni fonetici presenti nella "Lettera proemiale" della "Raccolta Aragonese" non può essere considerato un fenomeno di latinismo prosa chiusura in protonia Conservazione di -AU Mancato raddoppiamento in "publico" e "abundante" Adesione al timbro vocalico etimologico in "singulare", "sepultura".
Quale dei seguenti tratti non compare nella Lettera proemiale alla Raccolta Aragonese ed è invece testimoniato nei Detti piacevoli? i latinismi fonetici e lessicali l'adozione di lui e lei in funzione di soggetto le forme fusti, fussi del perfetto del verbo esser la forma el dell'articolo.
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