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LINGUISTICA LEZIONI 67-96 Description: LINGUISTICA Auteur:
Date de création: 21/04/2021 Catégorie: Littérature Questions numériques : 112 |
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Lezione 067
01. L'incertezza nelle scelte delle reggenze pronominali si manifesta esclusivamente nei Carbonari accomuna Sulle lagune al precedente I Carbonari contraddistingue senza alcuna variazione cronologica tutta la produzione verghiana si manifesta esclusivamente in Sulle lagune. 02. "Garzone" nel significato di 'giovane aiutante' è un francesismo recente nel significato di 'cameriere' è un francesismo recente è un francesismo antico ripreso da Verga dalla Crusca è un francesismo antico che Verga recupera dai "Promessi sposi". 03. L'insistito ricorso ai deittici e agli aggettivi possessivi in "Sulle lagune" denota gusto di variatio da parte dell'autore denota un desiderio di chiarezza da parte dell'autore cosciente della propria imperizia a gestire il periodo indica una prima aspirazione alla mimesi dell'oralità da parte dell'autore denota un uso sapiente degli strumenti linguistici. 04. Nell'uso lessicale di Sulle lagune si assiste ad un tendenziale attutimento delle tre componenti letteraria ed arcaica, fiorentina e francese a favore di una lingua lessicalmente più omogenea si assiste alla ricercata contrapposizione delle tre componenti, letteraria ed arcaica, fiorentina e francese, della lingua verghiana si assiste ad una tendenziale distinzione funzionale, a seconda dei diversi contesti narrativi, delle tre componenti della lingua verghiana, letteraria ed arcaica, fiorentina e francese si assiste ad una incondita indistinzione delle tre componenti, letteraria ed arcaica, fiorentina e francese, della lingua verghiana. 05. All'interno della sezione epistolare di Sulle lagune il ricorso ad una sintassi breve e spezzata accompagnata da frequenti puntini di sospensione indica, a differenza dell'analoga sintassi dei Carbonari, un tentativo di mimesi emotiva indica, come già verificatosi per l'analoga sintassi dei Carbonari, la volontà di adeguamento ad uno stile brillante di carattere giornalistico indica, come già verificatosi per l'analoga sintassi dei Carbonari, un tentativo di mimesi emotiva indica, a differenza dell'analoga sintassi dei Carbonari, la volontà di adeguamento ad uno stile giornalistico brillante. 06. Quale delle seguenti caratteristiche linguistiche del giovane Verga troviamo ancora in Sulle lagune? Incertezze nelle reggenze preposizionali Periodi fortemente ipotattici Assenza del passato prossimo Fiorentinismi appresi dalla viva voce dei contemporanei. 07. La struttura sintattica di "Sulle lagune" raramente si articola oltre il quarto grado di subordinazione raramente scende sotto il terzo grado di subordinazione raramente si articola oltre il primo grado di subordinazione raramente usa la subordinazione. Lezione 068 01. Quando fu scritto "Una peccatrice"? Fra il 1864 e il 1866 a Catania Nel 1865 a Firenze Fra il 1864 e il 1866 a Firenze Nel 1866 a Catania. Lezione 069 01. L'uso del condizionale in luogo del congiuntivo imperfetto è un tratto del dialetto siciliano è un uso toscano a cui Verga si adegua, gestendolo però in maniera impropria è da spiegare come ipercorrettismo, data l'assenza di condizionale nel dialetto siciliano è un modulo sintattico d'importazione francese. 02. Indicate l'affermazione errata. Con "Una peccatrice" assistiamo all'adeguamento dal punto di vista lessicale ad un modello sempre più correttamente fiorentino alla conquista da parte di Verga di una lingua più sciolta, comunque non ancora indenne da incertezze morfo-sintattiche all'alternanza da parte di Verga di una struttura sintattica variegata che da periodi brevi e monofrasali sa estendersi fino periodi con plurisubordinate alla conquista da parte di Verga di un lessico più articolato che gli consente anche esercizi di variatio. 03. Quale fra le seguenti parole, utilizzate da Verga in "Una peccatrice", è da considerarsi un sicilianismo? rozza 'cavalla' mortorio discolo stradone. 04. Secondo Francesco Branciforti le forme "ricevetti", "credetti" sono censurate da Verga perché sentite come troppo arcaiche perché riconosciute di formazione analogica perché sentite come troppo colloquiali perché percepite come cultismi. 05. All'altezza di "Una peccatrice" Verga utilizza (ad esclusione di altri) il discorso indiretto e diretto legato il discorso diretto e indiretto libero e legato il discorso indiretto legato e il discorso diretto libero e legato il discorso diretto libero e legato. 06. Riguardo alla forma della prima persona dell'imperfetto, in Una peccatrice, Verga alterna la forma analogica in -a alla forma etimologica in-o all'altezza di Una peccatrice Verga ha adottato la forma etimologica come unica soluzione della sua lingua Verga alterna la forma etimologica in -a alla forma analogica in -o all'altezza di Una peccatrice Verga ha ormai adottato la soluzione fiorentina e manzoniana. 07. L'uso del condizionale passato in luogo del trapassato congiuntivo in proposizioni ipotetiche o ottative (per es. mi promise di comunicarmeli…, dopo che avrebbe consultato") è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come troppo formale è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come troppo marcato in senso toscano è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come arcaico è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come dialettale. 08. Luigi Russo notò in Una peccatrice l'uso di "Ella" connotandolo, nella funzione di soggetto, come una scelta di massima formalità, in funzione esclamativa come traduzione del siciliano idda connotandolo come un arcaismo connotandolo, nella funzione di soggetto, come traduzione del siciliano idda, come una scelta di massima formalità, in funzione esclamativa connotandolo come un sicilianismo. 09. La forma abbi del congiuntivo presente del verbo avere è indicata come la sola forma corretta dalla "Grammatica" di Francesco Soave, perché è ben documentata nella produzione letteraria è censurata è censurata dalla "Grammatica" di Francesco Soave, ma è ben documentata nella produzione letteraria e non è censurata dalla "Grammatica" di Francesco Soave, perché non è documentata nella produzione scritta è indicata come la sola forma corretta dalla "Grammatica" di Francesco Soave, nonostante compaia sporadicamente nella produzione letteraria. Lezione 070 01. Dove fu scritto Frine? a Milano, durante il primo soggiorno milanese nel 1872 a Firenze, durante il secondo soggiorno fiorentino di Verga, nel 1869 a Catania, ma dopo il primo soggiorno milanese del 1872 a Catania, ma dopo il primo soggiorno fiorentino di Verga, nel 1865. Lezione 071 01. A quale delle seguenti evoluzioni del genere romanzo si assiste nel periodo catanese di Giovanni Verga? Dal romanzo propriamente storico, collocato a notevole distanza nel tempo e nello spazio, progressivamente Verga confeziona romanzi intimi relativi a vicende vicine nello spazio e nel tempo Verga alterna vicende intime e vicine nello spazio e nel tempo a vicende collocate in uno spazio e in un tempo remoti Dopo un periodo iniziale di fedeltà all'imperante genere del romanzo storico, collocato a notevole distanza nello spazio e nel tempo, si rivolge momentaneamente a vicende intime contemporanee, per poi tornare, con maggiore sapienza letteraria e definitivamente al romanzo storico Dal romanzo intimo contemporaeo Verga si rivolge sempre più al romanzo storico, collocato a notevole distanza nel tempo e nello spazio. Lezione 072 01. La parola equipaggio è un forestierismo è un francesismo ottocentesco è un francesismo entrato in Italia nel XVII secolo è un francesismo entrato in Italia nel XVIII secolo. 02. L'inizio di Frine si caratterizza come letterariamente atteggiato, come mostrano la posizone prenominale degli aggettivi e la ricca serie di dittologie spontaneo e colloquiale, particolarmente scorrevole letterariamente atteggiato, come mostrano la posizone postnominale degli aggettivi e la ricca serie di dittologie poco attento alla lingua contemporanea, come mostra la serie di arcaismi. 03. Nei riguardi dei forestierismi si nota che Verga è molto attento a rispettarne la grafia originaria Verga spesso li riproduce con grafie fonetiche Verga è molto attento a rispettarne la grafia originaria, ma non la pronuncia Verga è molto attento a rispettarne la pronuncia originaria. 04. La forma quistione, non è utilizzata da Verga nella produzione giovanile, mentre viene adottata a partire dagli anni Ottanta percepita come un latinismo, è utilizzata da Verga fino a tutti gli anni Ottanta, in seguito sostituita con questione percepita come fiorentina, è utilizzata da Verga fino a tutti gli anni Ottanta, in seguito sostituita con questione non è utilizzata da Verga nella produzione giovanile, mentre viene adottata a partire dagli anni Settanta. 05. In Manzoni, nel passaggio dall'una all'altra delle redazioni del romanzo, si assiste all'adozione sistematica di "immagine" nel "Fermo e Lucia" e poi nella Quarantana, mentre nella Ventisettana "imagine", pur minoritaria, alterna con "immagine" all'adozione sistematica di "immagine" nel "Fermo e Lucia" e nella Ventisettana, mentre nella Quarantana "imagine", pur minoritaria, alterna con "immagine" all'adozione sistematica di "imagine" nel "Fermo e Lucia" e nella Quarantana, mentre nella Ventisettana "imagine", maggioritaria, alterna con "immagine" all'adozione sistematica di "immagine" nel "Fermo e Lucia" e poi nella Quarantana, mentre nella Ventisettana "imagine" è maggioritaria rispetto a "immagine". 06. La forma imagine è dal punto di vista fonetico un latinismo, ma sebbene alla nostra percezione sia ormai una forma fortemente connotata in senso letterario e poetico, nell'Ottocento era di uso comune e non connotato è dal punto di vista fonetico un latinismo, e per noi come nell'Ottocento è di uso letterario e poetico è una forma fortemente connotata in senso letterario e poetico perché utilizzata solo in prosa d'arte e in poesia è dal punto di vista fonetico e lessicale un latinismo, e perciò è fortemente connotata in senso letterario e poetico. 07. Una ricerca sulle banche dati informa che la forma imagine è attestata nell'Ottocento solo in poesia è attestata nell'Ottocento solo in prosa è attestata nell'Ottocento in varie tipologie testuali in prosa (storiografia, epistolari, romanzo e novella etc.) oltre che in poesia è attestata nell'Ottocento in poesia e in prosa solo nei generi più alti e formali. Lezione 073 01. Indicate la risposta errata. All'altezza di Frine Verga incrementa la presenza dell'uscita in -o della I persona dell'imperfetto Verga sostituisce la desinenza di I pers. sing. -ei con -etti Verga sostituisce le forme dei perfetti forti (tipo "rimasimo", "ebbimo") con le forme arizotoniche Verga cancella il dittongo dopo elemento palatale. 02. All'altezza di Frine Verga dimostra di rispettare la regola del dittongo mobile di non rispettare la regola del dittongo mobile di non rispettare la regola del dittongo mobile solo in casi di specializzazione semantica di rispettare la regola del dittongo mobile in maniera occasionale. 03. Le forme niega e tuono (di voce) che compaiono in Frine sono dei fiorentinismi fanno parte della lingua d'uso ottocentesca sono dei latinismi sono degli arcaismi. 04. Nell'uso delle consonanti scempie/intense Verga si fa spesso guidare dall'orecchio Verga si fa spesso guidare dalla pronuncia siciliana Verga si fa spesso guidare dalla moda francesizzante Verga si fa spesso guidare dall'etimo latino. 05. Cangiare è un antico francesismo fonetico che Verga usa occasionalmente è un antico francesismo fonetico che Verga usa sistematicamente è un latinismo fonetico che Verga usa occasionalmente è un latinismo fonetico che Verga usa sistematicamente. 06. Riguardo le preposizioni articolate Verga utilizza di frequente le forme sintetiche (in particolare con "con", meno sistematicamente con "per") Verga utilizza di frequente le forme sintetiche (in particolare con "per", meno sistematicamente con "con") Verga utilizza raramente le forme sintetiche con "con" e "per" Verga utilizza di frequente le forme sintetiche con "con", mai le corrispondenti con "per". Lezione 075 01. Durante il secondo soggiorno fiorentino chi fu il principale mentore di Giovanni Verga? Luigi Capuana Mario Rapisardi Francesco Dall'Ongaro Salvatore Farina. 02. A quale periodo risale la scrittura di Storia di una capinera? Al primo soggiorno fiorentino del 1865 Al periodo milanese Al secondo soggiorno fiorentino del 1869 Al periodo catanese. Lezione 076 01. In quale periodo si svolge la storia di Maria narrata in Storia di una capinera? Durante il colera che colpì l'Italia nel 1870 Durante il colera che colpì la Sicilia nel 1867 Durante il colera che colpì la Sicilia nel 1854-1855 Durante il colera che colpì l'Italia nel 1865. 02. La presenza o l'assenza di dati topici e cronici in capo alle lettere della protagonista Maria accennano ad un 'editore' delle lettere da identificarsi con l'autore implicito accennano ad una pubblicazione delle lettere senza alcun intervento editoriale accennano ad un 'editore' delle lettere, la cui identità rimane però incerta accennano ad un 'editore' delle lettere da identificarsi con la loro destinataria Marianna. 03. Quando fu pubblicato Storia di una capinera? Nel 1873, prima in rivista e poi in volume Nel 1869, a Firenze Da Treves nel 1871 Nel 1871, prima in rivista e poi in volume, infine ristampato da Treves nel 1873. 04. A chi si indirizzava Francesco Dall'Ongaro nella prefazione di Storia di una capinera? All'autore A Caterina Percoto A Ludmilla Assing A Emilio Treves. 05. Quali sono le condizioni storiche e sociali che contribuirono al successo di Storia di una capinera? La fortuna di romanzi storici incentrati sulle monacazioni forzate Il contemporaneo dibattito sulle monacazioni forzate, inasprito dalle soppressioni delle corporazioni religiose e dalla confisca dei loro beni La pubblicità che del romanzo fecero, ciascuno a suo modo, Emilio Treves e Caterina Percoto Lo spirito anticlericale di Verga e il suo impegno sociale contro le monacazioni forzate. Lezione 077 01. Indicate la risposta errata. A quali livelli si dimostra l'incremento di toscanismi nella lingua verghiana all'altezza di Storia di una capinera? Nella formazione Nella formazione della parole (incremento degli alterati) A livello morfosintattico (uso della forma impersonale in luogo della I persona plurale)) A livello fonetico A livello lessicale. 02. Dal punto di vista complessivo l'introduzione a Storia di una capinera si struttura unitariamente sebbene vi si intersechino i temi della capinera, della giovane monaca e il commento dell'autore si configura a struttura quadripartita: la prima parte riferita ai bambini che torturano la capinera, la seconda riferita alla 'figura' della capinera, la terza parte riferita alla giovane monaca, la quarta parte contenente il commento dell'autore implicito si configura a struttura binaria: la prima parte (ulteriormente bipartita) riferita alla 'figura' della capinera, la seconda parte (anch'essa bipartita) riferita alla giovane monaca si configura a struttura ternaria: la prima parte riferita alla 'figura' della capinera, la seconda parte riferita alla giovane monaca, la terza parte con il commento dell'autore implicito. 03. La coesione fra le parti in cui si suddivide l'introduzione a Storia di una capinera è ottenuta mediante i diminutivi tramite le interiezioni l'anafora iterazioni letterali fra una parte e l'altra. 04. Indicate l'affermazione errata. In Storia di una capinera si affiancano l'uno all'altro un lessico colto ed arcaico ed un lessico toscano Con Storia di una capinera la componente colta e letteraria della lingua verghiana scompare una volta per tutte Con Storia di una capinera la componente toscana della lingua verghiana è notevolmente incrementata Storia di una capinera non rappresenta una frattura netta con la lingua verghiana precedente dal punto di vista fonetico. Lezione 078 01. I più accusati forestierismi nella lingua di Verga sono anglicismi pertinenti alla moda sono anglicismi e francesismi di importazione letteraria consistono in anglicismi attinenti al mondo della moda consistono in francesismi attinenti al mondo della moda e all'abbigliamento femminile e maschile. 02. Nelle modifiche linguistiche introdotte nel passaggio da Frine a Eva Verga muove verso una lingua più pura verso una maggiore appropriatezza e una lingua tendenzialmente asinonimica verso una lingua più ricca di sinonimi verso una lingua più letterariamente atteggiata. 03. Qual era la posizione linguistica di Pietro Fanfani? Pietro Fanfani si collocava su posizioni antimanzoniane, sostenendo che l'italiano già esisteva e che andava identificato nell'italiano scritto di ascendenza fiorentina e toscana si collocava su posizioni moderatamente filomanzoniane, sostenendo che l'italiano andava identificato con il fiorentino, da innovarsi però con l'immissione di parole straniere Pietro Fanfani si collocava su posizioni filomanzoniane, sostenendo che l'italiano già esisteva e che andava identificato nell'uso toscano contemporaneo delle campagne si collocava su posizioni moderatamente filomanzoniane, sostenendo che l'italiano andava identificato con il fiorentino anche degli strati più bassi della città. 04. I più accusati forestierismi nella lingua di Verga sono presenti in Una peccatrice e risalgono al periodo catanese sono presenti nella produzione verista sono presenti in Eva e risalgono al periodo milanese sono presenti in Frine e risalgono al primo soggiorno fiorentino. 05. Indicate la risposta errata. Nel passaggio da Frine a Eva si assiste a una riduzione della ricca aggettivazione un incremento dei forestierismi alla moda una riduzione dei dettagli descrittivi un incremento di toscanismi. Lezione 080 01. Cotesto è un toscanismo che distingue ciò che è vicino all'emittente da ciò che è vicino al destinatario (quello) e da ciò che è distante da entrambi (questo) è un toscanismo che distingue ciò che è vicino al destinatario da ciò che è vicino all'emittente (questo) e da ciò che è distante da entrambi (quello) è un toscanismo che distingue ciò che è vicino al destinatario da ciò che è vicino all'emittente (quello) e da ciò che è distante da entrambi (questo) è un toscanismo che distingue ciò che è lontano sia dall'emittente sia dal destinatario da ciò che è vicino all'emittente (questo) e da ciò che è vicino al destinatario. 02. A cosa si devono gli insistiti interventi di Verga sui sinonimi o parasinonimi secondo, istante, momento nel passaggio da Frine a Eva? Ad una costante incertezza fra sinonimi Ad un tentativo di specializzazione che attribuisce a secondo il valore cronologico puntuale, a momento e istante quello durativo Ad un tentativo di specializzazione che attribuisce a momento il valore cronologico puntuale, a secondo e istante quello durativo Ad un tentativo di specializzazione che attribuisce a istante il valore cronologico puntuale, a secondo e momento quello durativo. 03. Indicate quali dei toscanismi indicati non viene inserito da Verga nel passaggio da Frine a Eva uso dell'articolo davanti al nome proprio femminile cotesto mica terrazzo. 04. Per quale motivo Verga sostituisce viottolo con viottola nel passaggio da Frine a Eva? Perché viottola è fiorentino Perché percepisce viottolo come dialettale, coincidente nel maschile con il sic. violu Perché percepisce viottolo come demotico Perché viottola è panitaliano. Lezione 081 01. La diffusione della designazione della narrazione breve tramite campi metaforici di ambito figurativo quali "bozzetto" e simili viene datata alla fine dell'Ototcento viene datata agli avanzati anni Novanta del XIX secolo viene datata alla metà del secolo XIX viene datata nel primo ventennio dopo l'Unificazione italiana. 02. La novella Nedda fu considerata una scoperta da Verga che si accorse subito delle potenzialità di quell'esperimento fu sempre considerata da Verga un episodio minore, ed egli tardò a comprendere le potenzialità insite nella scoperta della narrazione breve fu scritta nella convinzione artistica della superiorità della novella rispetto al romanzo fu sul momento sottovalutata, ma subito dopo Verga si rese conto della sua importanza di svolta nel proprio percorso artistico. 03. La fortuna editoriale di Nedda fu modesta (fu stampata solo una volta nel 1874) fu mediocre (alla prima edizione in rivista, ne fece seguito una in volume nello stesso anno) fu consistente, ma non immediata fu straordinaria (alla prima pubblicazione in rivista ne seguirono almeno altre cinque entro il secolo XIX). Lezione 082 01. In Nedda si assiste ancora all'uso occasionale dell'uscita etimologica in -o della I persona dell'imperfetto dell'uscita analogica in -o della I persona dell'imperfetto dell'uscita analogica in -a della I persona dell'imperfetto dell'uscita etimologica in -a della I persona dell'imperfetto. 02. La novella Nedda rappresenta un momento di vera e propria conversione narrativa e linguistica rappresenta la scoperta da parte di Verga del mondo degli umili, ma la distanza dal mondo narrato si configura come paternalistica rappresenta la scoperta da parte di Verga del mondo degli umili, e un primo saggio dell'impersonalità rappresenta la scoperta dell'indiretto libero che in Nedda viene usato sistematicamente. 03. Fanno parte della composita lingua di Nedda fonetica di tradizione letteraria e morfosintassi del fiorentino parlato lessico fiorentino, sintassi siciliana, morfologia letteraria elementi del fiorentino parlato, sicilianismi e inserti in siciliano, elementi fonomorfologici e lessicali del toscano di tradizione letteraria lessico siciliano e fonetica fiorentina. 04. In "Gli occhi avea neri, grandi, nuotanti in un fluido azzurrino" "nuotanti" è un participio passato con funzione verbale (sostituisce una relativa) un participio passato con funzione verbale (sostituisce una dichiarativa) un participio presente con funzione verbale (sostituisce una dichiarativa) un participio presente con funzione verbale (sostituisce una relativa). 05. Indicate la risposta errata. La natura letteraria della lingua di Nedda si manifesta nella presenza dell'enclisi a verbi di modo finito nella presenza dell'enclisi a verbi di modo infinito nella presenza di aggettivi participiali con funzione verbale nella presenza di toscanismi di matrice libresca. 06. Cosa è concio 'conciato'? Un participio rizotonico Un aggettivo participiale con funzione verbale Un'apocope sillabica Un participio arizotonico. 07. Quale dei seguenti tratti presenti in Nedda è da ascrivere al fiorentino parlato? L'apocope L'uso di "O" come elemento introduttivo delle interrogative L'uso del dittongo dopo elemento palatale L'enclisi pronominale. 08. In Nedda assistiamo alla prima comparsa inconsapevole ma non occasionale in Verga dell'impersonalità della regressione della narrazione trasparente dell'indiretto libero. 09. In Nedda la lingua del narratore e la lingua dei personaggi sono funzionalmente distinte sono reciprocamente distinte l'una dall'altra dal punto di vista diacronico sono distinte l'una dall'altra dal punto di vista diastratico sono indistinte funzionalmente l'una dall'altra dal punto di vista diastratico, ma non da quello diafasico. 10. A parlare per primo di Nedda come il luogo di una 'conversione' artistica di Verga fu Luigi Russo, che lo additò come l'avvio della stagione veristica fu Benedetto Croce, che lo additò come l'avvio della stagione veristica fu Benedetto Croce, che ne riconobbe però importanti 'difetti' di natura narratologica e formale fu Luigi Russo, che ne riconobbe però importanti 'difetti' di natura narratologica e formale. Lezione 084 01. Quale delle novelle indicate non fa parte della raccolta di Vita dei campi? Rosso Malpelo La roba Fantasticheria Guerra di santi. 02. Come è composta la raccolta di Vita dei campi? Vita dei campi nell'edizione del 1880 è composta da otto novelle; nell'edizione dell'anno successivo fu aggiunta anche Il come, il quando ed il perché Vita dei campi nell'edizione del 1880 è composta da nove novelle; nell'edizione dell'anno successivo fu eliminata Il come, il quando ed il perché Vita dei campi nell'edizione del 1880 è composta da otto novelle; nell'edizione dell'anno successivo fu eliminata Il come, il quando ed il perché Vita dei campi nell'edizione del 1880 è composta da nove novelle; nell'edizione dell'anno successivo fu aggiunta anche Il come, il quando ed il perché. 03. Qual è, dopo l'esperienza di Nedda, il primo tentativo verghiano di narrazione breve? Rosso Malpelo (1878) Le novelle di Primavera ed altri racconti (1876) Il "bozzetto marinaresco" intitolato Padron 'Ntoni (1875) L'Amante di Gramigna (1875). Lezione 085 01. Le apocopi presenti in Pentolaccia e che riguardano per lo più aggettivi, vanno mentalmente integrate con le forme piene (non elise) degli infiniti davanti a parola che inizia per vocale e che riguardano per lo più infiniti, vanno mentalmente ridotte eliminando dal computo le forme elise e che riguardano per lo più aggettivi, vanno mentalmente ridotte eliminando dal computo le forme elise e che riguardano per lo più infiniti, vanno mentalmente integrate con le forme piene (non elise) degli infiniti davanti a parola che inizia per vocale. 02. La forma vegga (per 'veda') e simili è in netto progressivo aumento nella produzione verghiana a partire da Eva, anche se in Pentolaccia essa è cancellata in una correzione d'autore a scopo evocativo convive nella scrittura verghiana con la forma oggi invalsa, ma utilizzata con connotazione espressiva è in netta progressiva diminuzione nella produzione verghiana a partire da Eva, anche se in Pentolaccia essa è reintegrata in una correzione d'autore a scopo evocativo convive nella scrittura verghiana con la forma oggi invalsa, senza particolari connotazioni. 03. All'altezza di Pentolaccia Verga utilizza come pronomi soggetto di III persona singolare egli e (in misura sempre più crescente) lui egli, ei, lui egli (e in misura sempre più ridotta ei) e lui egli e lui (quest'ultimo però usato con parsimonia perché sentito come diastraticamente basso). 04. Indicate l'affermazione errata. Fra le correzioni linguistiche d'autore cui si assiste in Pentolaccia si annoverano aumento delle apocopi riduzione della risalita del clitico riduzione dell'enclisi aumento delle elisioni. 05. Nel seguente brano di Pentolaccia il che polivalente (chè gli avevano messo quel bel nomignolo) ora, a questo, e a quell'altro (segnali deittici); per la brutta cosa che sapete (presupposizione) la ripetizione il fatto suo, un brutto fatto in verità tutti coloro, parlare, che dice, dirgli (segni di discorso). 06. In Pentolaccia l'impersonalità assume i caratteri corali di un intero paese l'impersonalità assume caratteri propriamente grammaticali l'impersonalità assume i caratteri di un narratore popolare l'impersonalità assume caratteri fonetici. 07. Nella seconda metà dell'Ottocento le forme dissimilate dell'imperfetto dei verbi di IV coniugazione in -ìa (per es. "venìa") sono ancora vitali sono maggioritarie rispetto alle forme in -iva sono ancora vitali sebbene in lenta diminuzione sono quasi del tutto scomparse. 01. Indicate la risposta errata. Allo scopo di caratterizzare la propria lingua in senso colloquiale Verga, in Pentolaccia, usa la proclisi utilizza consapevolmente l'iterazione lessicale persegue sistematicamente un abbassamento di tono utilizza frasi idiomatiche. 02. Quale di queste affermazioni è falsa? Una delle affermazioni teoriche verghiane dell'impersonalità è affidata alla novella Rosso Malpelo Una delle affermazioni teoriche verghiane dell'impersonalità è affidata ad una lettera a Luigi Capuana Una delle affermazioni teoriche verghiane dell'impersonalità è affidata alla prefazione a L'amante di Gramigna Una delle affermazioni teoriche verghiane dell'impersonalità è affidata alla novella Fantasticheria. 03. In Pentolaccia non abbiamo esempi del discorso indiretto libero della presupposizione delle dislocazioni a destra e a sinistra del "che" polivalente. 04. Negli usi lessicali di Pentolaccia si nota una sostanziale indifferenza alla caratterizzazione diatopica degli elementi e una particolare sensibilità per la loro connotazione diastratica (Verga tende a optare per la soluzione diastraticamente più bassa) una sostanziale indifferenza alla caratterizzazione diatopica degli elementi e una particolare sensibilità per la loro connotazione diastratica (Verga tende a optare per la soluzione diastraticamente più alta) una sostanziale indifferenza alla caratterizzazione diastratica degli elementi e una particolare sensibilità per la loro connotazione diatopica (Verga tende a optare per la soluzione siciliana) una sostanziale indifferenza alla caratterizzazione diastratica degli elementi e una particolare sensibilità per la loro connotazione diatopica (Verga tende a optare per la soluzione non siciliana). Lezione 087 01. Quando furono scritti I Malavoglia? A partire dalla prima idea del bozzetto marinaresco Padron'Ntoni, del 1874, Verga elaborò il romanzo, con alterni momenti di accelerazione o interruzione, durante i seianni che lo separano dalla pubblicazione, nel 1881 A partir e dalla prima idea del bozzetto marinaresco Padron'Ntoni, del 1875, Verga elaborò il romanzo, con alterni momenti di accelerazione o interruzione, durante i sei anni che lo separano dalla pubblicazione nel 1881 A partire dalla prima idea del bozzetto marinaresco Padron'Ntoni, del 1875, Verga elaborò il romanzo, dopo un momento di stasi, con grande velocità A partire dalla prima idea del bozzetto marinaresco Padron'Ntoni, del 1875, Verga elaborò il romanzo, dopo un momento di stasi, in due anni. Lezione 088 01. Quale fra le seguenti censure non fu rivolta alla prosa dei Malavoglia dai primi recensori? Assenza di narrazione Eccesso di proverbi Assenza di dialogo Sovrabbondanza di dialogo. 02. Qual è la funzione del dialetto in rapporto alla lingua nei Malavoglia Il dialetto convive con la lingua comune Il dialetto, pressoché assente a livello superficiale, forza la lingua e la scompagina dall'interno Il dialetto è predominante rispetto alla lingua comune Il dialetto è assente. 03. Nei Malavoglia l'impersonalità assume i caratteri corali di un intero paese l'impersonalità assume caratteri fonetici l'impersonalità assume i caratteri di un narratore popolare l'impersonalità assume caratteri propriamente grammaticali. l'impersonalità assume caratteri propriamente grammaticali Elementi del parlato quali le dislocazioni a sinistra Elementi del parlato quali le formule enfatiche Elementi del parlato quali le frasi interrogative ed esclamative Elementi del parlato quali le formule idiomatiche. 02. Il discorso indiretto libero può stabilire con l'indiretto legato o con il discorso diretto un rapporto di frattura oppure un rapporto di fusione un rapporto di continuità un rapporto di integrazione un rapporto di discontinuità. 03. Quale di questi procedimenti è tra quelli impiegati da Verga per produrre l'impressione di un'oralità popolare? il ricorso a sicilianismi lessicali il ricorso a sicilianismi morfologici e fonetici la dislocazione a destra e a sinistra il discorso indiretto libero. 04. In che cosa consiste il rilevatore primario dell'indiretto libero che Nencioni chiama della trasposizione? Nello spostamento degli elementi della frase nel passaggio dal discorso diretto all'indiretto Da un processo di modifica che interessa i tempi (ed eventualmente i modi) verbali nel passaggio dal discorso diretto all'indiretto Nella trasposizione dei modi verbali da finiti a infiniti nel passaggio dal discorso diretto all'indiretto Nel processo di modifica che interessa i tempi (ed eventualmente i modi), l'espressione delle persone grammaticali e di altri elementi deittici nel passaggio dal discorso diretto all'indiretto. 05. Charles Bally afferma che l'indiretto libero è assente dall'oralità e che in letteratura rappresenta il rapporto immaginario e convenzionale che la lingua scritta stabilisce con l'oralità è un tratto della lingua colloquiale è un elemento dell'oralità che penetra nella forma scritta è un fenomeno linguistico presente solo nell'oralità. 06. La lingua del romanzo I Malavoglia è un italiano di tipo fiorentino, caratterizzato da vari tratti tipici del parlato un siciliano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato è un italiano ricco di termini dialettali siciliani, e caratterizzato da vari tratti tipici del parlato è un italiano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. 07. Quale fra le seguenti censure non fu mossa dai critici contemporanei alla lingua dei Malavoglia? Abbondante uso di arcaismi e cultismi Uso del che polivalente Abuso dell'imperfetto Abuso del ci attualizzante. 08. I sicilianismi integrali nei Malavoglia riguardano la sola realtà materiale della vita dei pescatori di Trezza sono collocati in luoghi strategici dal punto di vista della narrazione riguardano solo termini per i quali non esiste corrispondente italiano (tarì, onza etc,) sono collocati in luoghi strategici dal punto di vista emotivo. 09. Indicate l'affermazione errata. L'adozione di inserti dialettali nel romanzo ottocentesco è testimoniata nei romanzi di Antonio Fogazzaro Cletto Arrighi Arrigo Boito Emilio De Marchi. Lezione 090 01. Nell'indiretto legato qual è il ruolo del connettore? Il connettore assicura la grammaticalità della frase Il connettore marca il punto di trapasso dal discorso riferito alla narrazione Se il connettore manca il messaggio non è più pienamente comprensibile Il connettore marca il punto di trapasso dalla narrazione, entro la quale è espresso il verbo del dire, al discorso riferito. 02. Nell'indiretto libero gli elementi deittici contribuiscono al riconoscimento del destinatario al riconoscimento del locutore alla diagnosi sulla natura del messaggio al riconoscimento della situazione comunicativa. 03. Nei "Malavoglia" l'alta frequenza di "questo" e "quello" contribuisce ad attenuare, tramite la deissi, l'effetto provocato dall'immissione repentina (senza la tradizionale descrizione preventiva) del lettore entro il sistema di luoghi e personaggi contribuisce ad accrescere, tramite la deissi, l'effetto provocato dall'immissione repentina (senza la tradizionale descrizione preventiva) del lettore entro il sistema di luoghi e personaggi collabora con il discorso diretto ad assuefare progressivamente il lettore con il sistema di luoghi e personaggi del romanzo collabora con la descrizione ad assuefare progressivamente il lettore con il sistema di luoghi e personaggi del romanzo. 04. Il discorso indiretto libero è una tipologia di discorso riferito un modo del narratore di riferire il discorso orale senza introdurre segnali linguistici espliciti (verba dicendi) di trapasso dalla narrazione un modo con cui l'autore implicito riferisce il discorso dei personaggi introducendo i verba dicendi un modo opaco del narratore di condurre la narrazione. Lezione 091 01. Le strategie verghiane dell'impersonalità sono le stesse per tutto il periodo verista consistono nella regressione sono diversamente raggiunte a seconda delle opere verghiane consistono nella mimesi dell'oralità. Lezione 092 01. Qual è la consistenza della raccolta Novelle rusticane? Novelle rusticane raccoglie 11 novelle Novelle rusticane raccoglie 8 novelle Novelle rusticane raccoglie 9 novelle Novelle rusticane raccoglie 12 novelle. 02. Qual è la data di pubblicazione di Novelle rusticane? Pubblicate in rivista (tranne Di là dal mare) fra il 1879 e il 1882, furono raccolte in volume nel 1884 Pubblicate in rivista fra il 1880 e il 1882, furono raccolte in volume nel 1883 Pubblicate in rivista (tranne Di là dal mare) fra il 1880 e il 1882, furono raccolte in volume nel 1883 Pubblicate in rivista (tranne La roba) fra il 1879 e il 1882, furono raccolte in volume nel 1883. 03. La scrittura del Mastro-don Gesualdo coinvolge Verga nel periodo 1885-1889 coinvolge Verga nel periodo 1885-1888 coinvolge Verga nel periodo 1881-1890 coinvolge Verga nel periodo 1882-1889. 04. L'analisi degli abbozzi del Mastro-don Gesualdo mostra un avanzamento della scrittura verghiana nella strada intrapresa con I Malavoglia un regresso della scrittura verghiana alla lingua dei romanzi giovanili un regresso della scrittura verghiana al bozzettismo di Nedda un regresso della scrittura verghiana alla tipologia narrativa dei romanzi mondani. Lezione 093 01. Nel 1885 Luigi Capuana caratterizzava la lingua della stagione verista come una lingua inappropriata e inadatta anche a incarnare l'ideologia del movimento che l'aveva creata come una lingua pura, che si sarebbe imposta come lingua comune dell'Italia come una lingua arcaizzante e letteraria, che non aveva saputo liberare la lingua dalle pastoie della tradizione letteraria come una lingua composita e estemporanea, che aveva però liberato la prosa italiana dalle pastoie arcaiche e letterarie. 02. Quale fu il giudizio di Luigi Pirandello sul Mastro-don Gesualdo? Nel 1890 Pirandello evidenziò come la lingua di Verga era rappresentativa, per la Sicilia, della ormai conclusa unificazione linguistica su base nazionale secondo le indicazioni svolte da Graziadio Isaia Ascoli nel "Proemio" all'"Archivio Glottologico Italiano" Nel 1890 Pirandello evidenziò come la lingua di Verga era rappresentativa, per la Sicilia, della ormai conclusa unificazione linguistica su base nazionale nella direzione indicata da Manzoni Nel 1890 Pirandello evidenziò come la lingua di Verga era rappresentativa, per la Sicilia, della ormai conclusa unificazione linguistica su base nazionale in direzione puristica Nel 1890 Pirandello evidenziò come la lingua di Verga era rappresentativa, per la Sicilia, della nascita dell'italiano regionale, segno di un'unificazione linguistica imperfetta e 'compromissoria'. 03. Qual è la struttura interna del Mastro-don Gesualdo nella redazione in rivista e nella redazione in volume? Il Mastro-don Gesualdo in rivista consta di 16 capitoli organizzati in quattro parti, ciascuna delle quali corrispondente ad un periodo della vita del protagonista; il Mastro-don Gesualdo edito in volume è suddiviso in 21 capitoli, ordinati in un'unica sequenza Il Mastro-don Gesualdo in rivista consta di 16 capitoli ordinati in un'unica sequenza; il Mastro-don Gesualdo edito in volume è suddiviso in 21 capitoli, organizzati in quattro parti, ciascuna delle quali corrispondente ad un periodo della vita del protagonista Il Mastro-don Gesualdo in rivista consta di 21 capitoli ordinati in un'unica sequenza; il Mastro-don Gesualdo edito in volume è suddiviso in 16 capitoli, organizzati in quattro parti, ciascuna delle quali corrispondente ad un periodo della vita del protagonista Il Mastro-don Gesualdo in rivista consta di 21 capitoli organizzati in quattro parti, ciascuna delle quali corrispondente ad un periodo della vita del protagonista; il Mastro-don Gesualdo edito in volume è suddiviso in 16 capitoli, ordinati in un'unica sequenza. 04. Dai materiali elaborati per il Mastro-don Gesualdo alcuni furono riutilizzati per la redazione della Duchessa di Leyra alcuni furono riutilizzati per la redazione di Cavalleria rusticana e di Vagabondaggio alcuni furono riutilizzati per la redazione di alcune novelle di Novelle rusticane e di Vagabondaggio alcuni furono riutilizzati per la redazione di alcune pièces teatrali. Lezione 094 01. Quale fu il giudizio di Policarpo Petrocchi sulla lingua del "Mastro-don Gesualdo"? Il Petrocchi, da una posizione di stretta osservanza manzoniana, censurò una serie di inappropriatezze lessicali, idiomatiche e sintattiche Il Petrocchi riconobbe nel "Mastro-don Gesualdo" l'incarnazione del neonato italiano regionale di Sicilia Il Petrocchi riconobbe nel "Mastro-don Gesualdo" l'incarnazione artistica dell'italiano come lingua comune parlata Il Petrocchi, da una posizione di stretta osservanza puristica, censurò una serie di inappropriatezze lessicali, idiomatiche sintattiche. 02. Per fare il punto della lingua verghiana all'altezza del "Mastro-don Gesualdo" Francesco Bruni confronta la lingua del romanzo con la coeva scrittura epistolare di italiani semicolti con la coeva scrittura epistolare di vari letterati italiani con la coeva scrittura epistolare di Verga, in particolare utilizzando il carteggio con Luigi Capuana con la scrittura epistolare di Verga. Lezione 095 01. L'uso di assai posposto all'elemento a cui si riferisce è un fiorentinismo è un arcaismo è un sicilianismo è un tratto comune all'italiano parlato. 02. Indicate la risposta errata. Rispetto alla lingua dei "Malavoglia" nel "Mastro-don Gesualdo" non c'è più la forma dissimilata dell'imperfetto di "avere" scompare "ei" allotropo di "egli" non ci sono più toscanismi e fiorentinismi compare occasionalmente il monottongamento del fiorentino contemporaneo. 03. Indicate la risposta errata. Rispetto alla lingua dei Malavoglia nel Mastro-don Gesualdo ricompare un corretto uso dell'aspetto imperfettivo dell'imperfetto e perfettivo del passato remoto ricompare l'enclisi pronominale non compaiono i toscanismi "cotesto" e "costì" ricompare il rispetto della regola del dittongo mobile. Lezione 096 01. Nel Mastro-don Gesualdo l'impersonalità assume caratteri fonetici l'impersonalità assume caratteri propriamente grammaticali l'impersonalità assume i caratteri corali di un intero paese l'impersonalità assume i caratteri di un narratore popolare. 02. Dal punto di vista stilistico un elemento di innovazione del Mastro-don Gesualdo è rappresentato dall'ampio uso di frasi nominali dalla ridondanza pronominale dall'uso del "che" polivalente e del "ci" attualizzante dalle dislocazioni a sinistra. |
Rapport de test